Dopo un periodo di decadenza aggravato dagli effetti devastanti della Seconda Guerra Mondiale, il cui fronte passò da queste colline nell’estate del 1944 durante la liberazione della città di Firenze, con la proprietà Ciulli (1940) inizia per la Villa Strozzi-Machiavelli il percorso per il recupero della dignità e dell’orgoglio perduti.
Filippo e Laura, attuali proprietari e diretti eredi di Alfredo Ciulli, dopo aver restaurato i fronti e le facciate dell’edificio e ridato efficienza alle coperture, hanno inteso riservare all’accoglienza la parte più esclusiva e prestigiosa della loro villa. Con i recenti interventi di restauro hanno voluto ripristinare lo spirito di ciò che, una volta – pensiamo al Decamerone di Giovanni Boccaccio -, era la vita in villa: godere gli agi e i piaceri del vivere in una campagna che possiamo definire cittadina. E con l’intento di mantenere il calore e l’intimità di una abitazione privata e particolare, sono stati progettati tutti i lavori di restauro e di adattamento alle moderne esigenze abitative e tecnologiche. Con lo stesso principio sono stati pensati e allestiti i nuovi arredamenti delle stanze, delle camere e dei salotti privilegiando mobili e accessori già esistenti nell’arredamento della casa. Cercando, insomma di seguire la linea – anche se oggi forse obsoleta – di un tradizionale ‘buon gusto’ ovvero di una ‘civile modestia’ che sempre ha caratterizzato la declinazione fiorentina del vivere nobile.